Ieri è stata battezzata la nostra bambina, una bellissima festa dove siamo riusciti a riunire veramente tutti i nostri parenti e amici. Ho scelto una piccola chiesa in un paesino dove mia nonna Adelina si è sposata e ha battezzato tutti i suoi figli, tra cui mio papà, che ha poi sposato mia mamma nello stesso posto. Ieri era anche il compleanno di mia nonna Margherita, quindi ho voluto dedicare quella giornata a loro.
Addirittura ho pensato, dato che la cerimonia si sarebbe svolta con un nostro caro amico parroco, di salire sull’altare per dire un paio di cose su queste nonne preziose, quindi, prima di partire per la chiesa, bevo circa 20 mila gocce di fiori di bach per riuscire a leggere questa “lettera” senza commuovermi troppo.
Vi ricordate tutti che circa 2 settimane fa ho scritto di come pianga molto e soprattutto del fatto che mi bastino un paio di note nostalgiche ed esplodo tipo fontana? Ecco, invece io ho pensato che sarebbe andato tutto bene, solo qualche riga cosa vuoi che sia. Di fatto, appena ho iniziato a parlare di loro, le lacrime sono scese senza controllo, l’unica cosa che potevo fare era concludere velocemente a sentimento per poter scendere dall’altare e piangere comodamente nascosta dietro al vestito della mia bambina, senza riuscire a portare a termine quello che stavo dicendo.
“In questo giorno di festa vorrei dedicare un pensiero speciale alle nostre nonne, non è un caso se due mesi dopo la perdita della mia cara nonna Adelina ho scoperto di essere incinta, e a maggio, 4 mesi prima della nascita ho perso anche la nonna Margherita. Oggi siamo qui a festeggiare Fiamma, a settembre arriverà il mio primo nipote Filippo, due nuove anime al posto di due che se ne sono andate. Ho pianto per due mesi interi la mancanza di quella nonna che mi raccontava la sua vita in bianco e nero e come una magia ecco la mia bambina, il chiaro segno che la mia nonna non voleva più vedermi piangere e mi ha mandato il suo regalo più grande per non farmi più sentire sola. Quando a settembre arriverà il mio nipotino penserò alla nonna Margherita che ci ha lasciato un anno fa, ritornando poi con il fiocco azzurro. Le nonne creano legami, famiglie e hanno un amore che nessuno riesce a pareggiare, se non è grazie a loro che oggi siamo qui, a chi dobbiamo dire grazie?”
Mi rendo conto che era un pò troppo pensare di riuscire a leggere in relax questa mini letterina, volevo gridare forte il loro nome per farlo risuonare tra i muri della chiesa, per farmi accompagnare sempre dalla loro presenza. Non sono riuscita. Una cosa so fare abbastanza bene, ed è scrivere, perciò eccomi qui ad utilizzare i miei mezzi standard per poter portare a termine quello iniziato e non finito ieri.
Noi tre fratelli, abbiamo avuto la fortuna grandissima di poter crescere all’interno di una casa con la stufa accesa, con il profumo delle torte appena fatte, delle lasagne e del pomodoro fresco. Abbiamo guardato le nonne tirare la pasta, stirarci i vestiti, lasciarci giocare in mezzo al fienile. Abbiamo conosciuto le nostre nonne, che erano già nonne a 50 anni, coi bigodini in testa e il grembiule sempre addosso, loro che amavano gli animali, curavano il loro cagnolino o gattino e ci insegnavano la cura delle cose, la passione e la tranquillità di una vita abitudinaria senza pensare a costruirci per essere accettati da questa società. Più di tutto ricordo le loro mani, già nodose e affaticate quando io ero bambina, perchè loro lavoravano tantissimo, instancabili, cucinavano, lavavano, curavano i nipoti, la campagna, la casa, ed erano felici.
Il Natale con queste nonne era una festa calda, nel loro focolare materno, erano le nonne di tutti, erano accoglienza, coccole e lenzuola profumate dove andavamo a nasconderci.
Care nonne, ieri non sono riuscita a parlare di voi come mi ero immaginata, “sei troppo emotiva, devi imparare a controllarti” mi dicevano, ma non è possibile controllare un sentimento forte come quello che mi avete lasciato nel cuore, quando penso a voi le lacrime mi scendono sempre, perchè il vuoto che avete lasciato è grandissimo, io ero la vostra bambina, la vostra mancanza mi ha costretto a diventare grande, quel grande che perde la fiducia in certe magie, in certi profumi che senza nonne non esistono più”.
“Nonna, mamma e figlia, che nel tempo si mescolano, cambiano i ruoli ma rimane il rapporto viscerale. Si perché il legame più forte con loro è stato l’ultimo, quando sono diventate le bambine fragili da accudire, mangiate da una malattia infame, ma pur sempre le mie nonne”. Questo è anche per la mia amica Fra e la sua nonna Maria.
Eternamente con me, in un legame viscerale.
Fede.