Le lettere d’amore migliori le ho scritte per chi mi sa ascoltare in silenzio parlandomi con le sue carezze.
Avete presente com’è guardare l’immenso? Bloccare la vista verso qualcosa di cui non vedete la fine che vi riempie l’animo e allo stesso tempo spegne i pensieri?
La sensazione di pace che rimbomba nelle orecchie, ricercata per quasi un anno e finalmente arrivata, entra negli occhi, scende nella bocca, nella gola e mi riempie il respiro. La mia lettera d’amore per te.
“Il tuo profumo è estivo, caldo, benevolo e accogliente. Ogni volta che ci vediamo è la stessa sensazione, mi sento accettata. Mi guardo e nei tuoi occhi mi rifletto, sei fresco e mi rassicuri.
L’infinito, ti guardo mentre ogni giorno compi le stesse azioni, gli stessi movimenti da chissà quanti millenni di anni, e mi sembra come se con me fossi diverso. Ogni volta che ci incontriamo è come se il tuo sapore fosse nuovo, sento le sensazioni che mi regali speciali, solo per me, è una grossa presunzione lo so, ma nonostante tu non sappia parlare io sento la tua voce. Noi possiamo comunicare a voce alta, le tue onde sono il mio saluto che ogni anno mi riservi. Conosco bene la tua lingua, è il suono più dolce che la mia mente senta, amorevole e delicato, noi ci siamo trovati.
Mi siedo sulle tue rive da ormai 37 anni. mi giro verso a sinistra al mattino per assaporare l’aria fresca e respirare la vita, chiudo gli occhi e penso a quello che ho vissuto qui con te, quante volte ti ho portato i miei pensieri e li ho lanciati come sassi per farteli ingoiare e cancellare.
Sono così abituata a vederti e viverti che non riesco ad immaginare la mia vita senza di te, ci vediamo poco si, ma quel poco è la mia ricarica costante, senza non potrei. Non c’è una vista migliore, in qualsiasi stagione, in qualsiasi giornata sei tu il posto dove voglio stare.
E’ forte la tua mancanza appena ci lasciamo, sento ancora il tuo profumo sulla pelle, il tuo orizzonte silente e costante è la mia ancora. Quindi penso a quando, seduta sugli scogli, aspetto il sole sparire dietro alle montagne che ti recintano, lasciando l’ultima scia di luce sulla tua pelle, questo momento è tatuato nella mia mente e sarà l’immagine più frequente che avrò prima di dormire, per rilassarmi e riportarmi sempre li con te.
Se avessi un ultimo desiderio, sarebbe quello di sparire dentro alle tue acque, per non dovermi più separare dal tuo sapore. “
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Il mio e il suo malinconico infinito.
CASSONE, LAGO DI GARDA, GIUGNO 2020.
