Qualche giorno fa si parlava tra mamme, nelle modalità consentite dalla zona arancione ovviamente, sui comportamenti dei figli, in particolare stavamo disquisendo su una bambina che dovrebbe avere all’incirca 5 anni. “Nonostante i suoi due genitori, lei è veramente un tesoro, non solo, riordina tutta la stanza dei giochi senza che le venga chiesto”, “mi chiedo come abbiano fatto due genitori così ad insegnarle tante cose”. Detto questo, cadde il silenzio tra noi, tutte prese nel ragionare sul fatto che questi due genitori, per noi poco piacevoli, siano riusciti nell’intento a cui tutte stiamo aspirando.
Ed ecco che sorge spontanea la domanda nel nostro io interiore: “ma noi dove abbiamo sbagliato?”

Quando io e Fabio eravamo solo due semplici fidanzati innamorati della vita e dal weekend soprattutto, ci dedicavamo quasi ogni sabato, alla classica cena fuori, senza figli l’ho già specificato?! Ci piaceva tantissimo cercare quei piccoli locali con pochi tavolini, luci basse, silenziosi ed accoglienti. Ricordo una sera, la presenza di una famiglia, due giovani genitori con il figlioletto di forse un paio d’anni. Il bambino chiaramente annoiato dal posto urlava dimenandosi sul suo seggiolone, mentre la mamma e il papà cercavano di reprimere il suo impeto sottovoce. Il mio sabato sera si stava sgretolando e rovinando a causa di quel bambino, quindi mi sono alzata, ho chiamato il cameriere e ad alta voce, ho chiesto di cambiare sala. Li per li non mi sono minimamente preoccupata di come quei due genitori potessero sentirsi a seguito del mio gesto, nella mia testa era tutto lecito, la mamma ed il papà non erano in grado di domare un figlio tanto irrequieto e la colpa era solo loro.
“Quando saremo genitori noi sarà tutto diverso” dicevo sempre a Fabio, solo ora che sono diventata mamma ho capito il primo fondamentale insegnamento: i figli non hanno il bottone di spegnimento. Ovunque si trovino ora quei due genitori spero sentano le mie scuse più profonde e sincere, sono stata una grandissima stronza. Nella mia testa era tutto ben chiaro, sapevo come avrei cresciuto un eventuale figlio e come sarebbe diventato, regole e comportamenti dal risultato ottimale. Lei, lui sarebbe diventato il prodotto perfetto, educato, affettuoso q.b., composto, silenzioso.. bla bla bla. Non avevo ancora capito quale sarebbe stata la formula magica, ma bastava trovarla, se le altre mamme non ci erano riuscite era solo per mancanza di voglia, io sarei stata una bravissima mamma.
Ripenso con tenerezza a questa fase della mia vita, davvero pensavo che bastasse dire “amore basta” per ottenere il risultato? Non sto certo dicendo che mia figlia stia crescendo senza regole, semplicemente dico che crescere figli non è come acquistare un mobile ikea con il manuale in dotazione.
Mia nonna diceva sempre una frase, che ora vi scriverò in italiano, ma lei usava il nostro dialetto ed era tutto bellissimo: “ogni bambino nasce col suo fagottino”, solo adesso ho dato il peso giusto a queste parole. Ci sarà certamente una percentuale di noi genitori nel nostro bimbo, ci sarà anche una percentuale del mondo esterno, ma anche una parte solo sua, sulla quale potremo avere la meglio solo alcune volte.
Come si fa quindi ad essere bravi genitori? Se un tempo pensavo che tutto dipendesse da come mio figlio si fosse comportato nel pubblico, oggi che ho davvero una figlia, ho cambiato totalmente idea. E’ molto importante che i nostri bambini imparino come vivere con gli altri, ma c’è una cosa che ha un peso molto più grande: la loro felicità, vorrei che mia figlia fosse felice, vorrei che si sentisse pronta per le sfide della vita e fiduciosa nelle sue capacità. Se riuscissi in questo credo di potermi chiamare brava mamma, alla fine del percorso. Spero senta sempre il nostro amore anche se mentre fa i capricci cerchiamo di calmare le sue urla.
Ecco io mi sono data questo come scopo, a dir la verità poi, se esco a cena neanche la prendo su, anzi, la porto dai nonni, ogni tanto è bene riassaporare momenti di vita in cui non si è solo la mamma o il papà, sapendo che questo non pregiudica le nostre capacità di “bravi genitori”.

Ci saranno sempre genitori con figli irrequieti fuori a cena, bambini che non riordinano la cameretta dei giochi, genitori esausti e scoraggiati, solo ora che sono mamma mi sento di dire che nessuno va mai guardato con gli occhi del giudizio, piuttosto con quelli della comprensione.
Fedy_On_The_Blog
Secondo me l’errore più grande è che molti genitori considerino i figli e le figlie come un’estensione di loro stessi, come dei cloni (a volte delle vere proprietà private). E proiettano questo ragionamento anche verso gli altri. Credo sia per questo che già dalle elementari venivo discriminato, visto che ero il figlio dei tossici-alcolizzati, credendo che io fossi un problema e che ne avrei creati alle altre persone se mi avessero permesso di avvicinarmi.
Figli e figlie sono persone diverse.
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Che male può fare ad un bambino questa estensione? Hai ragione è così. Ancora di più discriminare i figli degli altri, perché si sa che i genitori chiusi nel cervello sono i più dannosi!
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È successo anche a me di giudicare i genitori di altri bambini prima di diventare madre. Credo sia uno di quei percorsi che devi fare in prima persona per capire. Ovviamente io ho due figli che non passano inosservati perché piuttosto casinisti e vivaci, ed ovviamente io faccio del mio meglio per farli crescere educati e pronti per il mondo, ma come hai scritto anche tu, non sono mobili Ikea con un foglietto di istruzioni. Tanta solidarietà!
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