Il sassolino nella scarpa.

C’è qualcosa che ci spinge ad andare oltre i limiti imposti, qualcosa che ci porta fuori dal perimetro di comfort per avere la tanto agognata risposta, per noi e per tutti quelli che stanno cercando una speranza a cui appigliarsi.

Cosa succede se funziona? Cosa succede se ci riusciamo? Beh, se siamo fortunati veniamo solamente ignorati. Invece se facciamo parte di quella percentuale scomoda allora sono cazzi.

Sono cazzi perché siamo come la spina nel fianco, come quel sassolino nella scarpa che continuamente ci punzecchia il tallone, invano si cerca di toglierlo usando il dito o un qualsiasi strumento di fortuna, ma il sasso è ancora li che punge.

Ecco credo che un po’ a tutti nella vita sia capitato di essere quel sassolino, scomodo, appuntito, piccolo ma sempre presente. Le strade a mio avviso sono due, la prima, la più tranquilla e sicura; cercare di infilarsi in quel bordo tra suola e tomaia, rendersi il più invisibile e innocuo possibile, forse durante qualche movimento improvviso ci si potrà sentire ancora, ma col tempo e coi movimenti continui, i nostri angoli si andranno via via ad usurare, fino a diventare rotondi e sempre più piccini, certo saremo sempre li, ma la nostra presenza sarà finalmente messa in un angolo, ignorata, conformata all’uso della scarpa.

La seconda strada ahimè è la peggiore che si possa scegliere, quella più coraggiosa si, ma anche pericolosa, da sassolini appuntiti quali siamo, continuiamo il nostro processo di vita, muovendoci all’interno della scarpa, punzecchiando il proprietario in ogni modo possibile, tanto da rendergli via via ogni movimento sempre più complicato. Star fermi e nascondersi? Mai e poi mai, siamo li per un motivo preciso, cambiare il senso delle cose, farci sentire, farci notare, specialmente da chi vuol continuare a far finta che la nostra presenza non esista.

A quel punto arriva l’inesorabile resa dei conti, si perché in quanto sassolini siamo piccoli, molto molto piccoli, e un sassolino da solo cosa può fare di fronte al grande gigante che porta quelle scarpe in cui abbiamo scelto di metterci?

Farà quanto gli è possibile per continuare la sua strada ignorandoci, ma siamo stati così bravi e decisi che gli è impossibile, ha provato con un dito, ha smosso la calza, ma niente noi ci siamo ancora; impaziente e nevrotico è costretto a fermarsi a causa nostra.

Si leva la scarpa frenetico per cercarci “maledetto sassolino che mi hai bloccato, adesso ti faccio vedere io chi comanda in questo mondo, IO comando, IO che sono GRANDE”. E così, dopo averci trovato e preso tra le dita, ci lancia, lontano, molto lontano, fino a renderci innocui.

La sapevate anche voi la storiella di questo sassolino? Pensare la conosco da sempre, oggi con le stesse parole elementari che ho scelto per scriverla l’ho raccontata alla mia bambina, semplice così, chiara.

Contro il sistema non si vince, ma quei sassolini fanno sempre un gran rumore, sta a noi ascoltarli.

Grazie sassolino.

Rispettiamo ogni forma d’amore.

Sono nata donna, discriminata e in quanto tale appartenente ad una minoranza. Abituata a stare in silenzio, perché così mi è stato insegnato, non si parla o non si risponde quando un uomo parla o da disposizioni. Ho conosciuto ben presto l’ingiustizia, quello che viene applicato su di me non è applicato sui miei colleghi maschi. Ho imparato che in quanto donna ho un salario più basso, ma devo lavorare il doppio per essere considerata al pari degli altri.

Conosco la discriminazione, so cosa significa appartenere ad una minoranza, essere femministe coinvolge il sostegno e il supporto verso ogni diversità, ecco perché oggi voglio parlare dell’importanza del DDL ZAN, un provvedimento che, se approvato, istituirebbe il carcere per chi commette atti di discriminazione fondati sul sesso. sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o su qualsiasi disabilità.

A novembre 2020 il ddl viene approvato alla camera, ma bloccato poi al senato dalle forze di centro destra e lega ritenuto non prioritario di fronte all’emergenza Covid. Ovviamente, la pandemia ha una posizione molto importante in questo nostro momento storico, ma a quanto pare non è sufficiente a fermare le aggressioni omofobe alle stazioni ferroviarie, per dirne una, motivo per cui, se un uomo si sente in diritto di menare due ragazzi che si baciano, credo sia prioritario trovare delle pene per chi non rispetta l’amore.

Cosa prevede questo DDL? Innanzitutto come detto sopra è atto a contrastare le violenze e le discriminazioni basate su genere, orientamento sessuale, disabilità, tutte caratteristiche che chiamerei di “diversità”, che non vuol dire sia contro natura, come direbbe un qualsiasi politico di destra sui 50anni con il rosario in mano. Per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di un soggetto che sia conforme o meno alle aspettative sociali connesse al sesso, per orientamento sessuale si intende attrazione (affettiva o fisica che sia) nei confronti di persone di sesso opposto o uguale. Per identità di genere, UDITE UDITE, si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al reale sesso della persona. Vale a dire: lasciar libere le persone di essere e sentirsi bene nei panni che ritengono opportuni.

Esiste già una legge costituzionale contro la discriminazione, come ha fatto presente la destra italiana, ma non è specifica e riguardante le questioni sopra citate. E’ necessario nel 2021 dare un segno di movimento verso il futuro, di accettazione, di apertura mentale che possa far capire ai mediocri omofobi che il mondo li sta lasciando indietro, che ogni forma d’amore va tutelata.

Tra le novità di questo provvedimento è prevista la reclusione in carcere per chi viola questi diritti o multe salate per chi commette atti discriminatori. E’ prevista anche l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia, il 17 maggio, dedicata alla promozione della cultura del rispetto dell’inclusione delle diversità, il contrasto dei pregiudizi e delle discriminazioni. Le scuole dovranno inserire programmi di sensibilizzazione verso queste discriminazioni e sappiamo bene quanto sia importante partire dai bambini, ancora puliti e sereni verso il mondo, che dovranno poi lottare contro tanti genitori bigotti e chiusi mentalmente.

Tutelare i diritti di tutti non va a ledere le nostre libertà, non dobbiamo avere paura di chi è diverso da noi, ma lasciarci arricchire. Rispettiamo ogni forma d’amore, discriminiamo la violenza.

I diversi sono quelli che discriminano. Sosteniamo il disegno di legge contro la omotransfobia.